Senza offesa ma per rispondere alle sue affermazioni mi trovo a regolare la pressione delle dita sulla tastiera per evitare che saltino via.
Vado per punti perché davvero…ne ha dette tante.
1 – La fisicità è solo un aspetto dell’ amore ? No, la fisicità è l’ espressione dell’ amore, è come lo si manifesta, è come lo si concretizza non si può porre un limite a questo concetto, un limite oltre il quale scambiarsi affetto diventa peccato.
2 – Per un credente deve essere così. Deve ! Avere fede in qualcosa non significa non riuscire ad accettare altre realtà. Quando questo avviene la fede diventa cieca e impedisce di vedere che esistono persone che possono provare emozioni e manifestarle in modo differente rispetto ad altre e questo non toglie nulla a nessuno. Non sminuisce le istituzioni, non mina la stabilità sociale e non agisce sulla vita di chi non è parte di quella realtà.
3 – Il matrimonio come istituzione religiosa, in quanto sacramento non lo si mette in discussione, la Chiesa ha le sue regole e i suoi dogmi e nessuno, almeno in questa sede ha preteso il matrimonio in chiesa per i gay. A titolo del tutto personale per quanto comprenda l’ ottica della chiesa la inviterei comunque ad aprire gli occhi e divenire faro di tolleranza ed uguaglianza. Se davvero affermano che siamo tutti figli di Dio e che tutti siamo a sua immagine e somiglianza allora come motiva la chiesa l’ esistenza dei gay ? Errore di fabbricazione ? Nulla togliendo che esiste il matrimonio civile e che la chiesa dovrebbe occuparsi del suo ruolo e non intromettersi nelle questioni politiche e sociali. La famiglia continuerà ad esistere e non ci estingueremo se i gay potranno sposarsi. Questo discorso in altre nazioni è stato ampiamente portato avanti ma è ovvio il motivo per il quale l’ Italia non arriverà mai ad un simile livello di progresso sociale. Se il mio vicino di casa è gay e non lo so, la mia famiglia vive in pace e tranquillità se quest’ uomo onesto, che non ha mai fatto nulla di male e ha sempre rispettato la legge un giorno volesse sposarsi, perchè mai io dovrei sentirmi in pericolo ?
Una famiglia gay paga le tasse come una famiglia etero, lavorerebbe, parteciperebbe alla vita sociale e politica e contribuirebbe alla vita dello Stato, non la infetterebbe come tanto temono certe persone.
E’ la diffusione del diritto, il fatto che sia paritario e garantito a tutti, che rende il diritto davvero tale e non una concessione data ad alcuni e negata ad altri.
4 – ”Mi pare che la richiesta di tutti i diritti di persone che vivono in condizioni diverse sia solo un modo per essere legittimati davanti alla comunità. Prima o poi questo accadrà, ma quando anche a chi vive in condizioni personali diverse verrà riconosciuto tutto, cioè tutto a tutti, allora non si avranno più diritti, ma meno diritti”.
Trovo quest’ affermazione seriamente pericolosa e non solo omofoba ma anche razzista e lo dico con cognizione di causa. Il diritto è per tutti e va al di sopra di ogni condizione sociale, sentimentale, economica, di sesso e razza o schieramento politico, della mente o del cuore. Trovo inconcepibile e inaccettabile dire che alcuni vogliono solo essere ” legittimati davanti alla comunità ” …è esattamente quel che voleva ogni società che viveva ai margini e che chiedeva unicamente di essere riconosciuta in quante parte non di un contesto politico o sociale, ma di qualcosa di molto più elevato e importante e che lei può ritrovare nel titolo dell’ articolo. Riconosciuti in quanto semplicemente…. esseri umani. Un qualsiasi gay che quotidianamente fa il proprio lavoro, che paga le tasse, che non crea alcun tipo di problema sociale perchè semplicemente si fa gli affari suoi non ha il diritto di tornarsene a casa trovare la persona che ama e se gli gira bene buttarsi a letto e … vediamo di capirci senza che sia più esplicito ok?
Il diritto è per tutti e deve esserlo, il diritto di amarsi, di manifestarlo senza che questo sia una colpa o che si debba andarlo a raccontare a qualcuno per ottenere assoluzione, il diritto di vivere insieme, il diritto di andare a trovare in ospedale la persona amata quando questa sta poco bene e avere informazioni sulla sua salute senza essere bloccati perchè quel tipo di amore non è riconosciuto e legittimato. Qui si parla del diritto di vivere il proprio amore, che è ciò che davvero rende umani, si parla di essere riconosciuti come parte del contesto umano. Un concetto al di sopra di ogni singolo soggetto e di ogni legge, di ogni limite e dogma. Riconoscere l’ identità dell’ altro, in ogni sua forma, accettare il fatto che esista la diversità e che non sarà mai tale da impedire di essere trattati con uguaglianza e rispettati senza timore di repressione e giudizio solo per come amiamo o viviamo tale amore. Tutto questo deve essere possibile, per chi è gay, per chi lo è e non può dirlo per paura di sfidare la realtà, per chi un giorno avrà forse figli o figlie omosessuali e vorrà per loro tutta la pace e la libertà cui ogni uomo e donna ha diritto. La chiesa deve riflettere su questo e deve capire che se davvero siamo tutti uguali allora non si può venir meno al rispetto e al riconoscimento di ogni anima di vivere ed essere felice per come è nata o dal punto di vista della fede, per come è stata creata da Dio.